martedì 8 febbraio 2011

Il rasoio di Occam



Il rasoio di Occam, postulato dal monaco inglese Guglielmo di Occam nel quattordicesimo secolo, è un principio metodologico secondo il quale a parità di elementi la soluzione di un problema è quella più semplice o ragionevole, ovvero è inutile complicare la soluzione di un problema aggiungendo ipotesi più complesse del necessario.

Il principio non è stato accettato acriticamente da tutto mondo della filosofia e della scienza, ad esempio c'é chi lo contesta sostenendo che la sua assunzione venga dal rifiuto o dall'impossibilità di accettare una realtà scomoda, ovvero l’estrema complessità della natura nella sua interezza; e questa critica a ben vedere si adatta anche alle basi del creazionismo: è molto semplice da comprendere (e facile da accettare, perché non richiede alcuno sforzo di ricerca o raziocinio) la spiegazione dell’esistenza del tutto e la sua complessità con l'intervento di un agente creatore le cui intenzioni iniziali e la sua origine sono ignote (tuttavia andrebbero accettate senza alcuna critica), ma in realtà questo non fa che spostare il problema su un gradino più alto: chi ha creato il creatore? Se la logica facesse parte del patrimonio culturale delle religioni, il principio risolverebbe la questione in un baleno.

Il rasoio di Occam, per il quale il suo postulatore si vide accusato di eresia dalla Chiesa di papa Giovanni XXII, è applicabile in una varietà di situazioni che vanno dai piccoli problemi quotidiani alla grande questione dell'esistenza del trascendente, ma in realtà il principio interessa anche il mondo della ricerca scientifica, ad esempio nella disputa sulla composizione dell'Universo e le leggi che lo governano: sulla esistenza della materia oscura (o 'dark matter', teoria confortata da alcune osservazioni ma ancora non dimostrata definitivamente) non c'é unanimità nella comunità scientifica, e per spiegare il movimento delle strutture cosmiche più grandi, ovvero galassie e ammassi di galassie, una parte minoritaria di questa ha teorizzato che la fisica newtoniana possa avere leggi diverse a seconda della scala cosmica che si esamina; questa teoria, denominata MOND (MOdified Newtonian Dynamic) sembra ai più una complicazione inutile alla luce della esistenza della materia oscura, oppure -cambiando punto di vista- rende inutile la teorizzazione di quest'ultima. Il dibattito è ancora aperto, sebbene pare si vada a grandi passi verso la prova dell'esistenza della dark matter.

Nel film di Robert Zemeckis Contact, del 1997 (tratto da un racconto di Carl Sagan), si trova eccellente applicazione del principio in entrambi i campi, quello scientifico e quello teologico. I due protagonisti sono un teologo che ha grande influenza sulla Casa Bianca e una scienziata ricercatrice del SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence, ricerca di intelligenze extra terrestri, programma che esiste veramente): il primo, ovviamente non può spiegare l’esistenza di dio con prove certe, la seconda non potrà provare il suo contatto con una civiltà aliena evoluta perché i suoi strumenti non hanno registrato nulla.

Una lezione che si può trarre da tutto ciò, è che è bene affrontare la ricerca in tutti i campi dello scibile umano con grande umiltà e senza superbia, e che bisogna essere sempre pronti a mettere in discussione le proprie istanze, senza farne una questione di principi indiscutibili.


Già pubblicato qui.

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