mercoledì 5 gennaio 2011

L'elettorato mitico



A tutt'oggi ancora non si sa se questa legislatura arriverà alla sua fine naturale nel 2013 o se si andrà alle elezioni anticipate già nel 2011; osservando il 'Vietnam parlamentare' di queste ultime settimane e confrontandolo con quello della passata legislatura, si potrebbe ripartire -a oggi- le probabilità al 51% per le elezioni anticipate contro il 49% per la prosecuzione -più o meno tranquilla- della legislatura; molto dipende anche dall'andamento del 'mercato dei deputati', ancora in corso ad opera proprio di chi per anni ha gridato all'immoralità del "ribaltone".

Comunque vada, la campagna elettorale -che in realtà va avanti ininterrottamente dal 1994- sta per raggiungere il picco: si riapre ufficialmente, dunque, la stagione di caccia all'elettorato cattolico. A questa caccia, notoriamente, partecipano tutti, escludendo i Radicali (e pochi parlamentari isolati particolarmente temerari), da Berlusconi a Nichi Vendola; entrambi assai poco credibili come paladini dei valori cattolici per motivi diversi: il primo per le sue note vicende personali, il secondo perché un politico omosessuale che si dichiara cattolico e attento ai valori della religione crea quantomeno disorientamento in chi frequenta la sua area politica di riferimento. Da segnalare anche la fine del bluff finiano: anche Futuro e Libertà si è affrettata a lisciare il Vaticano infilandosi sgomitando nella nutrita corte dei difensori dei 'valori tradizionali' e del cattolicesimo.

Ma davvero questa parte di elettorato è determinante? Intervistato da Lettera43.it Luigi Bassani, docente di Dottrine Politiche alla Statale di Milano, smitizza l'importanza del voto cattolico, affermando che i cattolici si sentono molto più liberi da condizionamenti esterni di quando c'era ancora la Democrazia Cristiana (peraltro contrapposta a un forte Partito Comunista), affermazione supportata anche dal risultato di un sondaggio Ipsos di fine 2009 sul voto dei cattolici leggendo il quale si imparano alcune cose e si trova conferma ad altre. In particolare notiamo due dati tra gli altri: primo, il 56% degli intervistati dichiara che le indicazioni del clero vanno ascoltate ma alla fine deve prevalere la propria coscienza, contro il 19% secondo il quale vanno sempre seguite; secondo, il 54% ritiene che non ci sono forze politiche che più di altre rappresentano i valori cattolici tradizionali (la maggioranza dei restanti indica l'Udc di Casini come partito di riferimento). Infine un dato che riguarda il maggior partito di opposizione: solo il 23% degli intervistati ritiene che sicuramente il Partito Democratico è in grado di rappresentare le istanze dei cattolici (per il 35% si ma solo in parte e per 30% sicuramente no).

Ciò ad ulteriore conferma che, in un Paese che in gran parte è ancora quello ipocrita e inciucista descritto nelle pagine di Guareschi, la pretesa importanza dei valori cattolici nei programmi elettorali è in definitiva relativa all'efficacia della propaganda del potere regnante, è una mistificazione che non trova grandi conferme nelle convinzioni del grosso degli elettori ma è solo risultato di giochi di palazzo che servono a mantenere intatto il potere delle lobbies ideologicizzate di ispirazione cattolica, secondo un do ut des vecchio come il mondo al quale la politica si continua a piegare. Ma si avrà la conferma di questa tesi solo quando finalmente la dirigenza 'illuminata' e fuori di giochi di palazzo (questi si 'tradizionali') di qualche partito avrà il coraggio di puntare sulla concretezza, di scrivere nel suo programma elettorale come intende venire incontro ai bisogni reali dei cittadini, e non qual'é la morale che deve imperare per legge.


Già pubblicato qui.

1 commento:

NoirPink - modello Pandemonium ha detto...

C'è davvero da chiedersi a chi conviene davvero questo mito dello "elettorato cattolico", oltre, ovviamente, al Vaticano... Perché anche i politici conoscono questi dati. E allora... perché?

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