lunedì 5 dicembre 2011

Rocco nel paese delle meraviglie



Una mattina Rocco Buttiglione, destatosi da sogni inquieti si trovò trasformato, nel suo letto, in una donna di un paese islamico.

Così potrebbe cominciare, prendendo a prestito e parafrasando l’incipit de La Metamorfosi di Franz Kafka, un racconto dell’immedesimazione con protagonista il presidente dell’Udc. Persona reale, ma che spesso fa di tutto per sembrare un personaggio kafkiano. Andiamo con ordine.

Il 29 novembre scorso, commentando la morte di Lucio Magri, il filosofo Buttiglione ha rimarcato la sua ferma – e risaputa – convinzione sui temi fondamentali dell’autodeterminazione e libertà di scelta, dettando alle agenzie la seguente dichiarazione: «Mi dispiace profondamente, prego che il Signore lo accolga tra le sue braccia. Queste sono materie di sovranità nazionale. Sulla vita, sulla famiglia e sulla morte decide lo Stato italiano». E’ una dichiarazione che (se la assumiamo nel suo significato preciso, ovvero che la decisione dello Stato sia subordinata a quella di una religione, ovviamente la sua) è di una violenza enorme, nonché una pericolosa esaltazione della dittatura in quella forma che è lo stato etico, da molta parte del mondo cattolico auspicata, e nemmeno troppo velatamente.

Senza scomodare Kafka e la sua Metamorfosi, il film di science fiction District 9 narra di un funzionario addetto al censimento di una comunità di alieni sbarcati a Johannesburg alcuni anni prima e rinchiusi in uno slum, che per una serie di vicissitudini si trova prima a vivere in quello slum e poi a trasformarsi fisicamente egli stesso in un alieno. Il ribaltamento di condizione, da facente parte di un corpo emarginante a corpo emarginato, è un meccanismo tipico di immedesimazione usato spesso in letteratura. E nella vita è un esercizio estremamente utile per arrivare alla piena comprensione delle condizioni dei nostri interlocutori: il funzionario deve trasformarsi fisicamente in un gamberone (come i terrestri definiscono gli alieni nel film) per capire la loro condizione e modificare le sue convinzioni, mettendo da parte il pregiudizio. L’esercizio di immedesimazione è anche una buona regola di vita per capire realtà diverse dalla nostra quando capire è importante per decidere, e se la decisione ha influenza diretta sulle vite degli altri.

Dunque: se la metempsicosi avesse un fondamento scientifico provato, cosa accadrebbe se il signor Buttiglione si reincarnasse in una donna in un paese islamico? Non è difficile immaginarlo: la nostra Rocca non potrebbe guidare, sarebbe obbligata a nascondere il volto, per una serie di attività per noi banali dovrebbe chiedere il permesso ai familiari maschi, non potrebbe scegliersi lo sposo da sola; invece, sarebbe obbligata a fare sesso in qualunque momento, senza possibilità di opporsi, con il consorte affibbiatogli da un accordo di tipo mercantile tra la sua famiglia – il ramo maschile – e una altrui, il che costituisce uno stupro a tutti gli effetti. E così via. Perché? Perché nelle teocrazie decide lo Stato, anche nelle questioni più intime dell’individuo – cittadino, e questo è ciò che lui ha auspicato.

Ci piacerebbe vederlo in quella condizione; dopodiché, siamo sicuri che il signor Buttiglione vorrebbe al più presto venire via da quello strambo e opprimente paese delle meraviglie (cattoliche) che sogna, e in cui crede di poter vivere.

Già pubblicato qui.

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