venerdì 15 ottobre 2010

Politici Cattolici 2.0



Dunque i vescovi vorrebbero passare finalmente dalle minacce alla pratica, dopo l'appello del Papa in persona per un rinnovato impegno dei cattolici in politica, ripetuta più volte nell'ultimo periodo: la Cei, anticipa senza svelare mons. Crociata (nomen omen), starebbe infatti pensando a una 'scuola di formazione per politici cattolici'. Detta così sembra quasi una barzelletta: non ce ne sono già abbastanza di politici cattolici? Per loro evidentemente no, oppure si ma ancora non abbastanza 'duttili'.
Forse sarebbe il caso di chiamare le cose col loro nome, nel rispetto della verità ("sia il vostro parlare: si si, no no" - Matteo 5,37); proviamo noi a dare un nome coerente all'ennesima operazione ecclesiale di aggressione della vita civile del Paese: per esempio potremmo chiamarla "Colonizzazione del Parlamento per la Morte Definitiva della Democrazia e l'inizio di una nuova Teocrazia", COPAMODET. Suona male? Pazienza, perché la sostanza è questa.

Cosa insegneranno i vescovi a chi vuole diventare politico cattolico? Come si odia e discrimina chi non vuole far parte del gregge? Come si fa carriera grazie a Comunione e Liberazione? Tutti i metodi per incrementare il patrimonio della Chiesa e tutti i suoi numerosi privilegi a danno di tutti i cittadini? Quale sarà il primo progetto di legge, l'istituzione dell'otto per cento in sostituzione dell'otto per mille? La restituzione del Quirinale al papa? Il controllo diretto via cavo (collegamento audio-video) di tutti gli appartamenti da parte del potere vaticano come in 1984 di Orwell?

Già che ci siamo, diamo anche qualche consiglio a lorsignori. Ai futuri studenti dell'accademia dell'arroganza andrà detta subito la triste verità, e cioé che qualunque cittadino -cattolico o meno- che vuole fare politica, in questo Paese disgraziato, in caso di elezione per prendersi la poltrona e i relativi benefits deve andare al Quirinale a giurare sulla Costituzione della Repubblica Italiana nelle mani del Presidente della Repubblica, e non in Vaticano a giurare sulla Bibbia nelle mani del pontefice. Sembra scontato ma più di uno dell'attuale generazione di politici cattolici, non abbastanza istruiti per i vescovi, lo ignora o fa finta di ignorarlo; spergiuri, dunque. E nella Costituzione ci sono scritti -col sangue di chi ha sconfitto una dittatura fiancheggiata dai predecessori di mons. Crociata- i principi fondamentali delle libertà individuali e dei diritti civili degli uomini, non c'é scritto che una morale e una etica -tra le tante- che appartiene solo ad alcuni deve arbitrariamente essere imposta a tutti, anche a chi non la condivide.
E se già adesso, con la 'vecchia generazione' (la 1.0) di politici cattolici -continuamente tirati per il collo dalle gerarchie vaticane- questi principi sono abbondantemente disattesi, cosa potrebbe combinare una 'nuova generazione' di politici cattolici? Semplice: per imporre senza ulteriori ostacoli giuridici e costituzionali la loro religione una volta per tutte, non potrebbero far altro che seppellire questa Costituzione e scriverne un'altra, di tipo confessionale, mettendo finalmente fine all'ipocrisia dello stato laico; che non c'é mai stato. Amen.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho risposto al link che hai iserito http://www.nessundio.net/blog/2010/10/20/4539/ qui

Anonimo ha detto...

ti ho risposto. saluti