venerdì 29 ottobre 2010

Ateofobi allo sbaraglio



Secondo il ministro Frattini, ultimo di una lunga serie di ateofobi nelle istituzioni, gli atei sarebbero una minaccia tale per la società da rendere urgente una "santa alleanza" tra le religioni monoteiste (due delle quali, va ricordato, insieme ad altre ideologie totalitarie hanno commesso le più grandi carneficine della storia) per combatterli, e poi pensare a un "nuovo umanesimo per contrastare questi fenomeni perversi". Lo dice in passo di una lettera all'Osservatore Romano, dove si esibisce anche nella solita difesa d'ufficio del crocifisso "simbolo della laicità dello Stato". Cosa vorrebbe il signor ministro, la riapertura dei tribunali dell'inquisizione per mandare gli atei al rogo?
Queste dichiarazioni inqualificabili, basate sulla menzogna e pericolosissime nei possibili effetti, non meritano commento se non per sottolineare che chi si produce in una esposizione così piena di luoghi comuni sull'ateismo e così violente nei confronti di una parte non indifferente dei cittadini italiani, non merita il suo posto di ministro della Repubblica, e bene ha fatto l'Uaar a scrivere al Napolitano per protestare e a chiedere le dimissioni di Frattini: uno che ha un ruolo istituzionale così importante e che dovrebbe rappresentare gli italiani tutti (se non altro perché da tutti prende lo stipendio, non solo dai credenti) può dire queste cose a casa sua davanti al caminetto coi suoi amici, non in veste di ministro della Repubblica.
Resta piuttosto da capire cosa ne pensano i nuovi crociati dei cosiddeti 'atei devoti', quelli che hanno così ben servito la causa negli ultimi anni: sono pericolosi pure loro? Giuliano Ferrara, che ha cercato di fondare un partito contro l'aborto e invoca nessuna pietà da parte della Chiesa, Marcello Pera che è amico -dicono- del papa in persona, Massimo Cacciari, subito balzato in piedi a difendere il crocifisso, e così via: anche loro vanno normalizzati? Chissà, ma si dovrà notare che la guerra all'ateismo è la nuova frontiera di questo pontificato, combattua su due fronti: uno -questo- è l'attacco frontale, che si serve anche dei molti zelanti adulatori persino più papisti del papa che stanno dentro al palazzo, l'altra è più sottile, e punta ad usare gli indecisi e gli opportunisti (di cui sopra) rinchiudendoli nella gabbia che hanno chiamato "cortile dei gentili", evocato negli ultimi mesi da Mons. Gianfranco Ravasi e dalle gerarchie vaticane tutte, dove verranno alla fine esibiti come come trofei della 'caccia grossa'. Così viene inteso il confronto oltretevere.

Se non è necessario replicare alle dichiarazioni di Frattini, che già aveva definito il laicismo "razzismo rovesciato", (e in attesa di riuscire a capire in che modo gli atei sarebbero una minaccia per la società e poi come si dovrebbe svolgere questa battaglia contro di essi) è invece utilissimo dare una svegliata a tutti i laici italiani: atei ma anche credenti critici o "cattolici adulti", come si diceva tempo fa: la condizione di non credenti non è più un dettaglio indifferente, già ora i diritti dei non credenti sono inferiori a quelli dei credenti (es. su unioni civili, legge sul fine vita, ora di religione, finanziamenti più o meno obbligatori e altri privilegi assurdi alla Chiesa, ecc.), se poi l'idea folle della 'crociata' contro i non credenti dovesse avere successo allora sarebbe in gioco la nostra vita in tutti i suoi aspetti quotidiani. Dunque, basta tacere, ma svegliarsi e reagire, in tutti gli ambiti e tutti i giorni!

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