venerdì 22 gennaio 2010

Di nuovo tante scuse



Certo Ratzinger non poteva essere da meno del suo predecessore. Una sfilata in Sinagoga, con corteo osannante di stampa e politica, la voleva anche lui e non se l'é negata. D'altra parte, c'é da difendere la fede di fronte all'avanzata del 'relativismo etico'; e c'é da difendere la macchina di potere che la Chiesa ha costruito in questi ultimi 2000 anni, c'é da difendere la rendita economica che essa garantisce. E all'uopo tutto è concepibile, persino che il proprio dio stringa alleanza con gli dèi concorrenti e i loro 'rappresentanti' in Terra: dunque, prima una strizzatina d'occhio all'Islam ("alleiamoci contro il nemico comune"; e una volta sconfitto il nemico? Rompiamo l'alleanza e iniziamo nuove crociate?), poi di nuovo tante scuse agli ebrei. Sorvolando sulle conseguenze nefaste che tale "errore" ha generato in due millenni di storia.

Comodo, no? Io ti pesto i piedi in metropolitana, e siccome sono educato ti chiedo subito scusa. Ehi, mi hai tagliato la strada! Oh scusi, scusi tanto, non l'avevo vista! Ehi! Ha fatto torturare e morire milioni di innocenti! Ah, scusi, scusi tanto, sa non me ne ero accorto...

E tutti contenti, tutti là a celebrare il ritrovato 'dialogo interreligioso', l'onestà della Chiesa che ammette i propri errori (a differenza degli atei, qualcuno ha avuto il coraggio di dire... scusarci de che, di grazia?), però tacendo sull'opportunità che se ne assuma pienamente la responsabilità, ma non solo a parole.

Vista da lontano, la faccenda fa impressione: vedere il capo della religione più potente della Terra chiedere scusa per un "errore" della sua Chiesa, perché sottintende anzitutto che questa religione e di conseguenza la sua organizzazione terrena non sono affatto infallibili, e fin qui per noi niente di nuovo. Le scuse ai "perfidi" nonché deicidi ebrei (sebbene -anche a farsele bastare- assai tardive) per le persecuzioni degli ultimi duemila anni potrebbero far pronunciare un classico: "meglio tardi che mai!", ma in realtà mi fanno porre un serio interrogativo.
Ovvero: quanto tempo ci vorrà ancora perché la Chiesa si renda conto finalmente che sta sbagliando tutto anche sugli omosessuali, sulle libertà individuali (ad esempio sul 'fine vita'), sull'ateismo/agnosticismo, sull'autodeterminazione delle donne, sul suo rapporto perverso col potere politico e col denaro? Quando verrà un papa che chiederà scusa agli omosessuali "contronatura"? Agli atei "subumani"? Alle donne "assassine" o -nel migliore dei casi- puttane (loro usano un eufemismo...)?
Quanti secoli, quanta sofferenza ancora, prima che chiedano scusa anche per questi "errori"?
Nel frattempo, se io fossi ebreo, mi darei da fare per promuovere una bella "class action" (se si potesse, beninteso) contro il Vaticano: per la dottrina cattolica non basta il pentimento ma ci vuole anche l'espiazione, no? Ebbene, quale pena maggiore per santamadrechiesa che cacciare fuori i quattrini?

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