martedì 14 febbraio 2012

Elogio del pinguino



Impazza il carnevale italiano, appena disturbato dalle imponenti nevicate di questi giorni, in un paese nel quale in realtà sembra essere carnevale tutto l’anno. Almeno a leggere certe dichiarazioni sparate come fuochi d’artificio da personaggi che di carnascialesco hanno tutto, se non rappresentassero anche la qualità tragica e grottesca della cultura (lemma mai tanto sprecato come in questo caso) discriminatoria, che come una metastasi impregna la nostra società.

Su un ideale carro sfilante nel corso della città italiana media, le maschere più comiche – nella loro ripugnanza – avrebbero camicie verdi e livree da maggiordomi dei palazzi d’oltre Tevere. E sparerebbero come botti le loro miserrime cavolate, per il ludibrio della folla festante. Sarebbe, per l’appunto, solo farsa; ma qui è triste realtà.

Cominciamo dalle camicie verdi. Matteo Salvini, Lega Nord, vuole presentare al sindaco di Milano Giuliano Pisapia una interrogazione per chiedere il ritiro dalle biblioteche comunali di un libricino educativo sulla famiglia indirizzato ai bambini in età pre scolare, intitolato Piccola storia di una famiglia, di Francesca Pardi, in cui si narra – con linguaggio adeguato – di una famiglia con due mamme; non molti giorni prima, invece, il PdL (con l’ottima compagnia dei fascisti di Forza Nuova) si è scagliato contro un altro libricino didattico, scritto sempre dalla Pardi e disegnato da Altan, Piccolo uovo, nel quale un uovo solitario di pinguino viene ‘adottato’ da due esemplari maschi adulti di pinguino, a formare una famiglia omosessuale, sebbene di pennuti invece che di umani. In entrambi i casi, i testi messi all’indice sono accusati di essere ideologici, di presentare come ‘normale’ una condizione innaturale, e via di questo passo, sfoderando tutto l’armamentario omofobo e razzista della destra reazionaria, filo cattolica e fascista italiana. Lo stesso armamentario che ha fatto sparare la – ennesima – cavolata del secolo a quel campione del mondo che è l’ex sottosegretario con delega alla famiglia del PdL Carlo Giovanardi, secondo il quale vedere due donne che si baciano (sulla bocca, si suppone) «è come vedere uno che fa la pipì per strada». Bum!

Al di là di simili grotteschi personaggi, ai quali non conviene prestare attenzione, il problema evidente per i cavernicoli italioti, oltre alla letale allergia al concetto di educazione sessuale, è che entrambi i testi raccontano la realtà dei fatti (le famiglie omosessuali, a cominciare da quelle che già esistono, alla faccia di lorsignori), invece che nasconderne una parte. Pratica, quella della censura della realtà, che durerà tutta la vita per coloro che avranno la sventura di essere educati da simili figuri reazionari come leghisti e cattolici oltranzisti: meglio la politica dello struzzo, che aiutare le prossime generazioni a capire e confrontarsi con la realtà.



Quello dei pinguini, tuttavia, è un destino interessante. Già alcuni anni addietro i simpatici pennuti polari erano finiti loro malgrado nell’occhio del ciclone: nel 2008 infatti, Massimo Fenati aveva pubblicato in Inghilterra (riscuotendo grande successo, in una società meno bigotta di questa) Il libro dell’amore di Gus & Waldo, dove si narra delle vicende amorose di due pinguini maschi. L’autore aveva anche firmato un contratto con Comedy Central per sviluppare l’idea in un cartoon televisivo. Il testo era stato poi importato anche in Italia, accolto dalle consuete, rassicuranti, tristi polemiche. In una intervista per il Quotidiano Nazionale, l’autore confessava di tenere a «rovesciare lo stereotipo delle relazioni gay, spesso viste dall’esterno come superficiali e di breve durata (i pinguini sono animali monogami, ndr). Volevo creare una premessa un po’ sovversiva, presentando Gus & Waldo come una coppia fissa e inossidabile, che si trova a vivere esattamente le stesse situazioni di una coppia diciamo più tradizionale».

In natura, il pinguino sembra esistere apposta per sfatare tutti i pregiudizi degi omofobi, sconfessando ogni teoria razzista sulla innaturalità dell’omosessualità: anche il pinguino in piume e penne infatti, non solo quello disegnato dal cartoonist, è capace di sentimenti monogami indirizzati verso esemplari delle stesso sesso, e non solo in circostanze peculiari come può essere la cattività caratterizzata dall’assenza di esemplari di sesso opposto. Tra i casi più recenti, quello di Pedro e Buddy nello zoo di Toronto, poi separati perché appartenenti ad una specie a rischio di estinzione, oppure la coppia di pinguini maschi cinesi dello zoo di Harbin, che cercavano ostinatamente di rubare uova di altre coppie di pinguini (etero) per allevarle: qui i custodi hanno deciso di affidar loro un uovo, togliendone uno a una mamma che insolitamente ne aveva partoriti due, con le conseguenti difficoltà di allevarli entrambi (cosa che avrebbe potuto significare la morte di uno dei due pulcini).

Oppure il caso di Z e Vielpunkt, nello zoo di Bremerhaven in Germania, che hanno adottato un uovo abbandonato da una coppia di pinguini eterosessuali, crescendo il pulcino con la stessa dedizione con la quale Roy e Silo a New York covavano un sasso – in mancanza di un uovo – finché i guardiani (evidentemente non cattolici) dello zoo non gli hanno affidato un vero uovo.

Secondo la biologa Joan Roughgarden, in questo campo piuttosto critica nei confronti del darwinismo, l’omosessualità (tra gli animali non solo i pinguini) è – dal punto di vista sociologico – un tratto distintivo delle società evolute, garanzia di convivenza pacifica all’interno delle comunità (teoria esposta nel volume Evolution’s rainbow): «Sono convinta che nel giro di cinquant’anni la dicotomia omo-etero non esisterà più, perchè preservarla richiede troppe energie da parte della società. I comportamenti complicati sono eccessivamente faticosi».

Tornando a Piccolo uovo, l’associazione radicale Certi Diritti, che ha organizzato una colletta per donarne una copia a tutte le biblioteche rionali di Milano, ricorda che il testo di Pardi e Altan «ha un ‘nonno’, che si chiama “Extraterrestre alla pari” di Bianca Pitzorno, pubblicato per la prima volta nel 1981 e oggi nel catalogo EL, su un giovanissimo alieno che non è né maschio né femmina e che solo alle soglie della pubertà deciderà a quale sesso appartenere e un papà: “Camilla e i suoi amici”, un romanzo per ragazzi della scrittrice Sandra Scoppettone pubblicato da Mondadori nel 1992. Ha poi un cuginetto, “E con Tango siamo in tre” di Justin Richardson e Peter Parnell, pubblicato dalla Junior nel 2010, in cui si racconta la storia vera di due pinguini maschi che mettono su famiglia insieme e adottano un uovo abbandonato. E ha tanti altri amichetti, alcuni coetanei – come “Milly, Molly e tanti papà” di Gil Pittar e “Chris” uscito nel 2006 da Morrell(Edt), “Nei panni di Zaff” di Manuela Salvi e Francesca Cavallaro (Fatatrac 2005), in cui si parla di un maschietto che gioca con le bambole e si veste da bambina, e “Quante famiglie!” (il Castoro 2010) di Pico Floridi e Amelia Gatacre – altri più grandicelli, i romanzi per ragazzi o per giovani adulti: “Tu Cher dalle Stelle” di Matteo Bianchi (Playground 2006), “Love Story” di Martina Zaninelli (Edicolors 2004), “Cartoline dalla terra di nessuno” di Aidan Chambers (Fabbri 2001), “Lettere dal mare” di Chris Donner (Einaudi ragazzi 1993), “Joe e basta” di James Howe (Playground 2006), “Oh boy” di Marie Aude Murail (Giunti 2006), “Luna” di Julie Ann Peters (Giunti 2010), “Will ti presento Will” di John Green e David Levithan, uscito nel maggio 2011 per Piemme e molti altri».

Dunque, l’uomo è meno evoluto del pinguino? Oppure: il pinguino salverà il mondo dal fondamentalismo? Comunque la pensiamo, nel confronto tra lo struzzo e il pinguino vince nettamente il pinguino!

Pubblicato ieri qui.

Nessun commento: